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Mercoledì 1° maggio si celebra in tutto il mondo la Festa dei lavoratori. Questa festa ricorda i tragici fatti di Hymarket a Chicago nel 1886. In quell’occasione alla dura repressione di una manifestazione di lavoratori da parte della polizia seguì una dura reazione da parte di alcuni lavoratori che vennero poi giustiziati.
Nello stesso giorno, la Chiesa cattolica ricorda san Giuseppe lavoratore. Quella di san Giuseppe è una figura molto particolare. Pur essendo lo sposo di Maria, il Vangelo non gli attribuisce neppure una parola. Quando comincia la vita pubblica di Gesù, egli è probabilmente già scomparso (alle nozze di Cana non è menzionato), ma noi non sappiamo dove e quando sia morto. Il Vangelo gli conferisce l’appellativo di «giusto».
Nel linguaggio biblico è detto «giusto» chi ama lo spirito e la lettera della Legge, come espressione della volontà di Dio. Giuseppe discende dalla casa di David, di lui sappiamo che era un artigiano che lavorava il legno. Non era vecchio, come la tradizione ce lo presenta. Al contrario, egli era un uomo nel fiore degli anni, dal cuore generoso e ricco di fede, indubbiamente innamorato di Maria. Con lei si fidanzò secondo gli usi e i costumi del suo tempo. E accettò anche la misteriosa gravidanza della fidanzata e il figlio che ne nacque.
Giuseppe è un simbolo della accettazione della volontà di Dio, ma rappresenta anche un modello per tutti i lavoratori. Lo ricordiamo in questo giorno insieme alla suore di San Giuseppe di Chambery che a lui sono legate in modo particolare.