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Un anno da ricordare quello del 2020!
La pandemia ci ha sorpresi e sconvolti, forse perché troppo sicuri -almeno noi occidentali - che eventi di questa portata non ci avrebbero più riguardato.
Lo scientismo e la tecnocrazia ci hanno dato, almeno negli ultimi 50/60 anni la convinzione che evoluzione fosse sinonimo sempre e comunque di progresso, senza cadute, verso una perfettibilità rassicurante.
Il covid-19 ci dice che in realtà stavamo regredendo a una fase della nostra umanità narcisistica e solipsistica, quasi cieca davanti alla realtà del mondo, incapace di guardare al di là dei nostri bisogni.
Basti pensare a cosa è accaduto in Siria negli ultimi 10 anni. Un Paese in macerie, un popolo sfollato, una cultura polverizzata, nel quasi silenzio delle potenze mondiali. Noi dov'eravamo?
Quali sono le reazioni più frequenti, taciute o manifestate, davanti al crescere esponenziale, ma anche sempre meno emergenziale e più ordinario, del fenomeno migratorio causato da guerre civili, persecuzioni politiche e religiose, desertificazione, fame?
Negazione - vedi il fenomeno sociale crescente dei negazionisti di ogni tipo -, rifiuto, affermazione prioritaria dei propri bisogni anche davanti ai corpi di bambini, donne e uomini morti in mare.
E le epidemie che hanno messo in ginocchio continenti interi sia sotto il profilo sanitario che economico - penso all'ebola? Non ci riguardavano, perché noi siamo le potenze civili!
Ecco, forse, è il caso di dirselo: eravamo ciechi, sordi e intorpiditi.
Non certamente al virus il merito di uno scossone forte al nostro egoismo, ma a noi stessi se sapremo benedire questo 2020 come un tempo storico-salvifico che può insegnarci ancora tanto; se anziché vittime di qualcosa di inspiegabile ci sentiremo finalmente parte di un'umanità in cammino, che non ha mai smesso di conoscere tappe dolorose, ma continua a rialzarsi e investire in solidarietà e speranza per costruire un futuro migliore.
Agli sgoccioli del 2020, con l'inizio delle vaccinazioni, l'augurio è che presto il virus possa essere sconfitto, ma non per tornare come eravamo prima, ma per crescere e diventare adulti, cooperatori nella costruzione della nostra umanità.
Noi stiamo cercando di fare la nostra con la CAMPAGNA NATALIZIA 2020 che non si ferma ancora!
Un augurio per un 2021 carico di umanità vera!
Maria Giovanna Titone csj